venerdì 5 dicembre 2014

"Incubi": tornano i miei Holmes e Watson

"Mi girai sul fianco opposto, raggomitolandomi su me stesso, in cerca di calore.
Mi augurai che le mie grida non avessero svegliato quella cara vecchina della padrona di casa, Mrs. Hudson, che occupava l’appartamento al pian terreno. E, soprattutto, il mio amico Holmes, se mai stesse dormendo e non fosse ancora sveglio a combattere la noia con l’odioso contenuto del suo lucido astuccio di marocchino.
E il tepore che stavo cercando arrivò, all’improvviso.
Ma non si trattò del calore di una coperta di lana o delle lenzuola che avvolgevano il mio corpo. Si trattò dell’immenso potere della musica. Iniziò solo con una nota o due, fatte vibrare come prova nell’aria, e via via si trasformò in un ossequioso e piacevole concerto, che nasceva nel salotto al piano inferiore, seguiva sinuoso il percorso delle scale e oltrepassava, infine, la porta della mia camera, per andare a morire carezzando la mia anima.
Era uno dei Lieder di Mendelssohn, il mio preferito.
Il mio amico Holmes era al piano di sotto, nel nostro salotto, e stava suonando una delle musiche ch’io preferivo. Per calmarmi, per cullarmi. Mi sentii lusingato e quasi in pace con me stesso, mentre cercavo di immaginarmelo sdraiato scompostamente sul divano, nello svolazzo di grigio lasciato dalla sua amata quanto consunta vestaglia, le palpebre abbassate e le mani strette attorno allo strumento e all’archetto.
Il mio cuore palpitò sotto tanta emozione."


Ebbene sì, i "miei" Holmes e Watson sono tornati!
Ho voluto scrivere questo racconto, "Incubi", per le simpaticissime ragazze del lit-blog LGBT "3 libri sopra il cielo". A questo indirizzo potete leggere la prima parte del racconto e presto sarà disponibile la seconda.

Buona lettura!
Hugs

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